Affluenza bassa per il Referendum dell’8 e del 9 giugno 2025: i dati dopo la prima giornata di voto e i seggi aperti fino alle 15 di oggi.
C’era grande attesa per il Referendum 2025 dell’8 e del 9 giugno, con gli italiani chiamati a rispondere a cinque quesiti abrogativi su lavoro e cittadinanza. A quanto pare, però, la risposta ai seggi non è stata quella sperata. I dati sull’affluenza dopo la prima giornata risultano essere piuttosto bassi con il quorum che sembra, ad ora, un miraggio. Intanto si avrà la possibilità di votare fino alle 15 di lunedì.
Referendum: l’Italia al voto, i primi dati
Prima giornata di votazioni per i cinque Referendum su lavoro e cittadinanza previsti per l’8 e il 9 giugno 2025. Seggi aperti anche lunedì 9 giugno, dalle 7 alle 15. Per essere validi, i referendum dovranno raggiungere il quorum del 50%+1 degli elettori. Alle 23 l’affluenza è arrivata intorno al 22% degli aventi diritto (alle 19 era il 16,16%).
Secondo i dati del ministero dell’Interno, infatti, hanno votato per il primo sul lavoro, quello per il reintegro dei licenziamenti illegittimi, il 22,4%. Al secondo, quello su licenziamenti e limite indennità, il 22,37%. Al terzo, quello per la tutela dei contratti a termine, il 22,40%. Al quarto, quello per la responsabilità degli infortuni sul lavoro, il 22,36%. Al quinto, quello sulla cittadinanza il 22,24%.
Da segnalare anche i dati che riguardano le regioni dove si è andato a votare maggiormente e dove meno. Percentuali di voto molto più alte della media si registrano al Nord e in Centro, in città come Firenze, Bologna, Torino, Genova, Milano e Roma. Scarsa la partecipazione al Sud, in particolare in Sicilia, Sardegna e Molise. Peggior risultato in Calabria.
Seggi aperti lunedì 9 giugno fino alle 15
Gli italiani hanno la possibilità di votare anche nella giornata di lunedì 9 giugno 2025. I seggi, infatti, saranno aperti fino alle 15 odierne. Urne aperte dalle 7. Il dato nazionale sull’affluenza alle 23 di domenica, lo ripetiamo, è stato del 22,73%. Una percentuale in calo rispetto al Referendum abrogativo sull’acqua del 2011. In quella occasione, alla stessa ora, gli italiani che avevano votato erano stati il 41% degli aventi diritto.
